Sarà domenica 17 dicembre il giorno destinato alla consultazione referendaria sul tema della fusione tra i Comuni di Caldiero Terme e Belfiore.
La giunta regionale ha infatti approvato i provvedimenti con cui vengono indetti i referendum consultivi per la fusione dei due comuni. Nel caso di vittoria del sì, il nome è già stato scelto e sarebbe “Belfiore Caldiero Terme”, qui la fantasia non si è certo sprecata, l’ intento è palesemente quello di mantenere l’ identità storica delle due realtà.
Ipotizzando il sì quale risultato finale il comune diventerebbe di oltre 10 mila abitanti e potrebbe quindi godere di importanti contributi oltre ad avere l’ appetitosa deroga sul patto di stabilità.
Il dubbio che sorge è: vale la pena svendere la propria identità di paese per soldi e deroghe al patto di stabilità?
Secondo il Sindaco di Caldiero Marcello Lovato è importante il come si riuscirà a dare identità di contenuto a questa fusione. Sempre nell’ ipotesi del sì, vi sarà, al termine della consultazione elettorale, un percorso burocratico che porterà il Consiglio Regionale a proclamare il nuovo comune, successivamente i cittadini saranno nuovamente chiamati alle urne per decidere che sarà Sindaco del nuovo Comune, annullando di fatto le recenti elezioni.
Se contrariamente vincerà il no, il Sindaco Marcello Lovato e la giunta in carica rimarranno al loro posto per altri quattro anni e mezzo.
Sulla vicenda referendum, la giunta comunale di Caldiero ha scelto di rimanere neutrale e di rimettersi al volere dei cittadini che dal canto loro, a giudicare da ciò che si vive per la strada, non sono toccati più di tanto da questa vicenda.
(FONTE : L’ Extra di Caldiero di novembre 2017)